Sono già numerose le petizioni on line e i manifesti che si schierano contro Google Glass, gli occhiali intelligenti dell’azienda Mountain View che presto arriveranno sul mercato. Si tratta di un particolare tipo di occhiale che, munito di fotocamera e microfono, sarà in grado di connettersi a internet per inviare e ricevere dati in tempo reale tramite un’ interfaccia semplice e che mostra solo le informazioni rilevanti.
Ma già prima del loro arrivo scattano le polemiche contro quello che viene definito il rischio di una “violazione della privacy generalizzata”. Gli speciali occhiali, primo vero progetto che eleverà attività comuni allo stato della realtà aumentata, permetteranno di scattare foto, registrare video e audio ed effettuare ricerche sul web. Google, di conseguenza, potrebbe avere un controllo totale su tutti questi dati sensibili. Il rischio, secondo il movimento di protesta “Stop the Cyborgs”, è quello di essere costantemente monitorati e spiati da coloro che indosseranno i Glass.
Il primo dibattito sul tema Google Glass vs. privacy è stato aperto dal blogger Mark Hurst e a lui sono seguite tante altre voci di protesta tra le cui quella del quotidiano Guardian che si pone in modo molto critico verso questa novità tecnologica. Contro Google Glass si esprimono anche i colossi delle telecomunicazioni come la tedesca Deutsche Telekom. “Degli occhiali con i quali si possono fare foto e video a insaputa del soggetto e caricare poi tutto su internet – avverte – è il rovescio di questa medaglia tecnologica”. Per questo motivo un ristorante di Seattle (Washington) avrebbe già vietato l’ingresso a tutti coloro che, in futuro, indosseranno gli speciali occhiali.
I difensori della privacy, quindi, sono già sul piede di guerra tramite blog e altri strumenti della rete e vorrebbero anche bloccare l’arrivo di Google Glass sul mercato. Secondo quanto diramato tramite un manifesto da un gruppo di anonimi, possedere Google Glass sarà come andare in giro durante tutta la giornata con una telecamera spia registrando conversazioni, catturando immagini e documentando la vita della gente a loro insaputa.