Una delle voci di spesa più rilevanti per un architetto che si accinge ad avviare la propria attività professionale è quella che riguarda l’acquisto delle licenze per i software. Per progettare, eseguire i calcoli, presentare al cliente le proprie idee, e così via, l’architetto arriva ad utilizzare anche dieci programmi diversi, ognuno con un suo costo.
È possibile abbattere i costi dei software per architetti senza ricorrere alla pirateria? I programmi open source offrono oggi una valida alternativa ai “grandi classici” dell’informatica per designer. Molti di questi programmi garantiscono efficienza, qualità e compatibilità di formato paragonabili (se non a volte addirittura superiori) ai software a pagamento più in voga nel settore.
Blender e Gimp: qualità e compatibilità
Se per quanto riguarda i programmi CAD, il mondo dell’open source sta ancora cercando il suo oggetto di culto, per la modellazione 3D e il rendering il software per architetti più diffuso è Blender. Usato anche nel campo dell’animazione cinematografica e dei videogame, Blender si adatta bene alle esigenze della progettazione architettonica.
Per ritoccare le immagini digitali il leader indiscusso è, invece, Gimp. Con la sua interfaccia semplice e personalizzabile, è uno strumento indispensabile per l’elaborazione delle immagini per la presentazione del progetto al cliente.
Caratteristiche di Blender e Gimp, i programmi per gli architetti
Entrambi multipiattaforma (“girano” con Windows, Mac OS e Linux), Gimp e Blender consentono di esportare i files nei principali formati usati nei rispettivi settori.
L’enorme numero di utenti raggiunto in poco tempo da questi due software garantisce un continuo sviluppo dei programmi e un fitto scambio di informazioni sulle modalità di utilizzo tramite forum e communities, che si rivela essere di grande aiuto per gli utenti meno esperti.